LEGGIAMO INSIEME: EXPAT… VIVERE OLTRE I CONFINI

Vita da expat

Tommaso Gerbi 
Expat … vivere oltre i confini 
LIBRERIA SALVEMINI EDITORE, 2024

Romanzo

Mi sono imbattuta nel libro d’esordio di Tommaso Gerbi attraverso i Social Media. Il libro di questo giovane autore si presenta come un diario di bordo, in cui esperienze personali e riflessioni più universali si intrecciano per offrire uno sguardo agile e sincero sulla vita da expat. Nato inizialmente come un taccuino di appunti, raccolti durante conversazioni con persone di culture e tradizioni diverse, il progetto si è evoluto in una narrazione sul tema del cambiamento, della crescita personale e del coraggio necessario per abbandonare la propria comfort zone.

Il libro è sostanzialmente un flusso di coscienza dell’autore che riflette, in prima persona, sulla propria scelta di espatrio e rielabora incontri e discussioni sullo stesso tema con altri giovani di diverse nazionalità. Uno degli aspetti più interessanti alla base dell’idea del libro è la capacità dell’autore di individuare punti di contatto tra storie di vita all’estero apparentemente distanti tra loro. Attraverso il dialogo con giovani provenienti da diverse regioni del mondo, Tommaso lascia emergere un messaggio rassicurante: malgrado i luoghi d’origine lontani, o il percorso educativo e culturale, “non siamo poi così diversi”. Al di là delle barriere linguistiche e sociali, le esperienze di chi sceglie di affrontare la vita lontano da casa rivelano emozioni e sfide comuni, legate al coraggio di esplorare l’ignoto, alla necessità di adattarsi a nuove realtà e al desiderio di crescere come individui.

Attraverso una narrazione semplice e spontanea, l’autore invita il lettore a riflettere su alcuni temi fondamentali, come la sensazione di incompletezza che talvolta ci spinge a una partenza, a cercare altrove, o quella di vertigine, di saltare nel vuoto quando si affronta un cambiamento radicale. Molte delle esperienze di espatrio che vengono raccontate sembrano avere origine da un grande fermento interiore, generato dalla spinta della curiosità. Gli expat vengono definiti, fin dal primo capitolo, come coloro che sono sensibili ai propri stati d’animo: che decidono di riconoscere la propria inquietudine e trasformarla in una scintilla, in un’opportunità per allargare lo sguardo e per testare i propri limiti. Ogni difficoltà legata alla scelta di espatriare, dagli ostacoli pratici ai momenti di nostalgia, diventa allora un tassello utile per costruire una nuova consapevolezza di sé e della realtà. Ed è così che l’abbandono del luogo d’origine spesso non corrisponde un desiderio di “scappare” da qualcosa, ma è piuttosto una necessità, nelle parole di Tommaso è “un modo per onorare la vita”.

Uno dei fili conduttori del libro è il concetto di comfort zone, inteso non solo come uno spazio fisico, ma anche come un atteggiamento mentale. L’autore descrive con grande autenticità le difficoltà e le incertezze iniziali nel mettere in discussione questa zona di comfort, ma anche la sensazione di scoperta e libertà che accompagna chi decide di oltrepassare i confini del proprio quotidiano. Un altro tema centrale del libro riguarda i legami: quelli che cambiano quando ci si allontana da casa e quelli che si creano in un nuovo contesto, primo fra tutti l’amicizia. L’autore esplora con delicatezza il senso di perdita e di trasformazione che accompagna l’espatrio, ma celebra anche la bellezza delle nuove connessioni che nascono in situazioni inaspettate. Vivere lontano da casa diventa così un’occasione per riscoprire il valore delle relazioni, imparare a costruire legami basati sulla comprensione e sul rispetto reciproco e apprezzare la diversità come una fonte inesauribile di arricchimento personale.

Nella voce dei giovani espatriati emerge infine l’importanza di avere stimoli e obiettivi che guidino il proprio percorso. Le narrazioni sottolineano come la vita da expat sia una continua fonte di ispirazione, che spinge a porsi domande, a esplorare nuove possibilità e a confrontarsi con prospettive diverse. Questa ricerca costante di significato trasforma ogni esperienza, anche la più ordinaria, in un’occasione di crescita e scoperta. Il messaggio che è infuso in tutte le pagine è l’invito a vivere con audacia e curiosità, accogliendo le sfide della vita come opportunità da cogliere senza paura.

Per quanto lo stile possa apparire a tratti acerbo, questo libro non è soltanto una raccolta di aneddoti, ma una vera celebrazione della vita come avventura. È uno spunto per i giovani che cercano ispirazione, desiderano riflettere o stanno semplicemente aspettando il momento giusto per intraprendere il proprio viaggio. Il libro di Tommaso Gerbi è un testo capace di parlare alle nuove generazioni di expat italiani, che siano alle prime fasi di una esperienza lontano da casa, nel pieno delle sfide dell’espatrio o già rientrati dopo un periodo all’estero: le riflessioni contenute nelle sue pagine offrono un punto di vista autentico, immediato e direi anche poetico. Ciò che mi è sembrato ancora più pertinente e prezioso per tutti è lo sguardo sulla vita all’estero della Generazione Z, una prospettiva ancora poco rappresentata nella narrazione mediatica e nel dibattito politico italiano.

Esperienza di lettura: lasciare la comfort zone

L’esperienza di lettura di questo piccolo volume si condensa intorno al concetto che la comfort zone, come attitudine mentale, è uno stato psicologico in cui ci sentiamo al sicuro e a nostro agio, evitando rischi, sfide o situazioni sconosciute, ma che limita il nostro sviluppo personale e la possibilità di scoprire nuove opportunità.

L’espatrio rappresenta allora, soprattutto in giovane età, l’occasione di lasciare il proprio porto sicuro per lasciarsi stupire, allargare la mente e addentare la vita con slancio e intensità.

Anche su: https://www.instagram.com/expatexp/

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